venerdì 10 aprile 2015

Non raccontarmi che mi pensi

Non raccontarmi che mi pensi

Non raccontarmi che mi pensi
se il tuo pensiero non è solido
come il pugno di un marinaio
vero come un grido che taglia
la nebbia del settentrione,
non raccontarmi che mi pensi.
Non me lo dire per dire,
dimmelo quando poi le tue mani
seguiranno l’impulso di cercarmi
fino a toglierti la sete.
Non mi dire parole che poi non sogni,
non parole che poi non degni di pensieri
che poi non pensi.
Non mi dire parole.
Parlami con un corpo alto
che rinnega l’assenza
e trionfa sul vuoto,
sul rigido e il composto,
parlami col tuo corpo magro
del quale amo ogni spigolo,
parlami col tuo corpo.
Ritorna con fiori secchi e marci,
stipati nella scarpa per mesi,
dimenticati, scarsi di fogliame e
senza colori, bagnati di pioggia,
fiori che hanno il colore delle lacrime,
buttali per terra con un tonfo,
ma poi sorridimi per davvero,
e vedrò un arcobaleno nelle tue mani.
Portami parole che tornano,
che non dormono,
perchè con loro mi voglio addormentare.

Claudia Fofi

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