mercoledì 9 dicembre 2015

E ora mi fuggi di nuovo, dolce preda ingrata!




Ti temo vicina, ti amo lontana; la tua fuga mi attira, il tuo cercarmi mi blocca: soffro, ma che cosa non ho sofferto volentieri per te!
La cui freddezza accende, il cui odio seduce, la cui fuga lega, il cui sarcasmo commuove:
chi non ti odierebbe, grande irretitrice, ammaliatrice, tentatrice, cercatrice, scopritrice? Chi non ti amerebbe, peccatrice innocente, impaziente, rapida come il vento, dagli occhi di bimba!
Ove mi attiri ora, mostro e bambina selvaggia? E ora mi fuggi di nuovo, dolce preda ingrata!

Nietzsche, Così parlò Zarathustra


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