sabato 11 aprile 2015

mi baciava la nuca, il collo, dietro le orecchie



In seguito, avrei ripensato a ogni sua parola. Allora dentro di me sentivo solo la magia di quello che diceva e che mi legava a lui. Mi sentii in colpa per averlo fatto soffrire per dodici anni. Come era buono, come parlava bene questo Nero! Come un bambino innocente! Glielo leggevo negli occhi. Il fatto che mi amasse cosi' tanto mi dava fiducia. Ci abbracciammo. E mi piacque talmente che non mi sentii piu' in colpa. Era una sensazione piu' dolce del miele, mi persi. Lo abbracciai piu' forte. Gli permisi di baciarmi, lo baciai anch'io. E mentre ci baciavamo, sembrava che il mondo intero fosse immerso in una dolce oscurità. Avrei voluto che tutti si abbracciassero come noi. Mi sembrava di ricordare che amare fosse qualcosa di simile. Mi infilo' la lingua in bocca. Ero cosi' felice, mi sembrava che il mondo, insieme a noi, si imemrgesse in una bontà luminosa e non potevo pensare a nulla di male" (...)
 
...quando Nero e io ci abbracciammo, credetemi, sembrava che in tutto il mondo si propagasse quella stessa bonta'. ho abbastanza esperienza di vita per capire che una bonta' del genere non puo' durare a lungo. Prima, Nero accarezzo' dolcemente i miei grandi seni. Mi piacque talmente che, dimenticando tutto, volli che mi succhiasse i capezzoli. Ma non lo fece. anche lui non era sicuro di quello che faceva. Sembrava non sapesse cosa fare ma voleva di piu' di quello che faceva. E cosi' mentre continuavamo ad abbracciarci, si insinuarono tra noi paura e vergogna.
 
quando chiusi di nuovo gli occhi - dio mio, non l'ho fatto di mia volonta' - Nero mi si avvicino' cosi' dolcemente che, nel buio, lo sentii accanto a me. Capii che era comparso all'improvviso dietro di me, mi baciava la nuca, il collo, dietro le orecchie. ed era molto forte. Mi sentivo al sicuro perche' era forte, grande e potente, perche' riuscivo ad appoggiarmi a lui. La nuca mi solleticava, i capezzoli mi si inturgidivano. Ero al buio von gli occhi chiusi e avvertii in maniera precisa il suo coso enorme, tanto che la testa prese a girarmi.

Orhan Pamuk - Il mio nome è rosso

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