venerdì 4 dicembre 2015

La sindrome di Emma Bovary.



– È vero, con l’amante la vita di tutti i giorni passa in secondo piano. La sindrome di Emma Bovary. Nel primo impeto della passione di una donna, qualsiasi amante è Rodolphe. L’amante che le fa gridare a sé stessa: "Ho un amante! Ho un amante!" "Una sorta di seduzione permanente" la chiama Flaubert.
 
– Quel libro è il mio manuale.
 
– Qual è la parte che ti piace di più?
 
– Oh, le situazioni più tremende, naturalmente.
 
Quando lei alla fine corre da Rodolphe per chiedere soldi, quando lo supplica di darle tremila franchi per salvarla e lui risponde: "Non li ho, cara signora".
 
– Dovresti leggerne un po’ ad alta voce a tua figlia, ogni sera, quando va a dormire. Flaubert è una buona introduzione agli uomini, per una ragazza.
 
– "Non li ho, cara signora". Meraviglioso.”

(Philip Roth, “Inganno”, ed. Einaudi)


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