Elena Stancanelli
La notte dormivo pochissimo e pensavo quasi sempre a Cane, a Davide insieme a Cane. A quello che stavano facendo. Sesso, prima di tutto. Immaginavo che facessero del sesso meraviglioso per nottate intere. Spingevo quel pensiero fino a farlo diventare un dolore fisico, una nausea sempre più forte. Allora mi alzavo e vomitavo. Poi mi ributtavo a letto e quelli erano i momenti migliori. Riuscivo persino a dormire qualche ora. Ma quando mi svegliavo il mostro era di nuovo lì.
Rimango immobile a sudare sotto le lenzuola e penso. Sempre la stessa cosa. Dov’è lui, cosa fa. Lei scopa meglio di me.”
Elena Stancanelli
La femmina nuda
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