Elena Stancanelli
In un’altra foto, Cane aveva la mano aperta sopra la fica – le sue mani sono molto grandi, con dita lunghe e nodose come quelle di certe scimmie – e un paio di dita infilate dentro. L’indice e il medio. Tecnicamente, quindi, non si stava masturbando.
[...]
Mi chiedevo che tipo di messaggio volesse mandare a Davide con quella foto. Il più semplice: questa fica è tua, ricordatelo.
[...]
Oppure: questo è quello che di solito faccio con la mia fica quando penso a te. Ci infilo le dita, la apro, immagino la forma, il calco del tuo cazzo quando entra dentro, quando i miei muscoli gli si chiudono intorno. Oppure ancora: sbrigati a venire da me, che non posso resistere e quindi, mentre ti aspetto, inizio a masturbarmi. O ancora: tu sai cosa sono in grado di fare con questa. Cerca di non trascurarla, o quello che fa col tuo cazzo lo farà con quello di qualcun altro.
O nessuna di queste cose.
Quelle immagini erano troppo perfette, troppo silenziose per essere pensate in funzione del desiderio bruto. Voleva abbagliarlo, secondo me. Sorprenderlo, fare in modo che pensasse a lei come a una scarica elettrica. Voleva che la ammirasse, più che desiderarla.
Elena Stancanelli
La femmina nuda
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